In un interessante articolo di Pierluigi Dallapina pubblicato oggi sulla Gazzetta di Parma si affronta il “momento di forte difficoltà” che stanno vivendo le edicole, attività di forte impatto sociale; “sentinelle delle strade e dei quartieri” che durante la pandemia sono state sempre aperte “tenendo alto un barlume di normalità”.
“Le idee per il rilancio non mancano e il fronte che le propone e le sostiene è compatto: editori, edicolanti, associazioni di categoria e distributori marciano tutti nella stessa direzione” sottolinea l’articolo.
L’intervento del Direttore di Confesercenti Parma Antonio Vinci che definisce le edicole “parte del nostro paesaggio e dei nostri ricordi” suggerisce la ricerca di “nuove marginalità affinchè queste attività diventino redditizie anche per gli imprenditori di domani“.
Ma come? Attraverso l’attivazione di “nuovi servizi alla persona – spiega il direttore Vinci -, ad esempio l’emissione di certificati comunali, e l’ampliamento dell’offerta merceologica“. Un passo decisivo in questo senso deve arrivare dai “futuri amministratori” cui Confesercenti chiede di “limitare il più possibile i costi della Cosap e di permettere un ampliamento del plateatico, per integrare la vendita dei giornali con altri servizi da valutare anche in base alla composizione commerciale del tessuto imprenditoriale nel quale è collocata l’edicola”.