Fidenza: Confesercenti e Ascom si oppongono al nuovo insediamento commerciale “Costa Fratelli”

L’Incongruenza di certe scelte politiche rischia di mettere  in seria difficoltà la sopravvivenza della rete commerciale cittadina: questi in sintesi  i contenuti del documento, sottoscritto da oltre 100 aziende del comune di Fidenza, per dire no al nuovo insediamento commerciale “Costa Fratelli”, presentato oggi in conferenza stampa da Ascom e Confesercenti Parma.

L’insediamento oggetto della delibera prevede, dalla documentazione esposta all’Albo Pretorio, una configurazione di 4 lotti per una superficie complessiva di 51.060 mq, di cui circa 4.800 mq per esercizi di vicinato e piccole medie strutture di vendita al dettaglio (fino a 1.500mq) e di circa 800 mq di superficie utile di pubblici esercizi; sono altresì previsti la realizzazione di 5.730 mq di parcheggi pubblici.

Nei tempi tecnici stabiliti dalla legge, Ascom e Confesercenti hanno quindi predisposto un documento sottoscritto nei contenuti da oltre 100 aziende commerciali e artigianali del centro storico di Fidenza, contenente le   osservazioni al progetto per contestare, dati alla mano, la volontà dell’Amministrazione di procedere alla realizzazione di tale comparto che per dimensioni, posizionamento e servizi offerti diventerà un diretto competitor della rete commerciale del centro storico, già oggi in grave sofferenza.

In quest’ottica è stato altresì richiesto, anche a seguito di un articolo pubblicato sui media locali, un incontro urgente con il Sindaco, cui non  è seguito alcun riscontro.

“Oggi siamo dunque qui in presenza  – ha commentato Stefano Calza Presidente Delegazione Ascom di Fidenza – per esprimere pubblicamente la nostra ferma contrarietà all’ennesima area commerciale di Fidenza: ci riferiamo in particolare all’area di quasi 6000 mq di superficie commerciale ( inserita nel PSC 2014  e rimasta inattiva per quasi 8 anni) approvata a sorpresa lo scorso dicembre  dal Consiglio Comunale, senza alcun voto contrario, e della quale le nostre Associazioni sono venute a conoscenza soltanto a mezzo stampa, senza alcun tipo di coinvolgimento o informazione preventiva.”

“Ci spiace constatare – gli fa eco Claudio Antolini Presidente Confesercenti Fidenza – si venga chiamati a partecipare ai tavoli di concertazione solo quando la convalida delle Associazioni è obbligatoria per legge (come per esempio in merito agli interventi sulla L.41) e non quando ci si dovrebbe ritrovare per discutere insieme di progetti che andranno ad incidere profondamente sulla rete commerciale della nostra città.”

Un rete commerciale che già oggi vive una situazione di fortissima sofferenza come si evidenza nel numero sempre più elevato di negozi sfitti e nella difficoltà in cui versano gli operatori ancora in attività; un contesto aggravato inoltre, dopo due anni di pandemia, dalla guerra in Ucraina.

Si ricordi inoltre che il Comune di Fidenza, proprio per far fronte a tale difficile situazione, aveva già scelto di utilizzare i finanziamenti della legge 41 per sostenere il reinsediamento delle attività in centro storico o la realizzazione di eventi (si vedano ad esempio i progetti Fidenza City Center Cool Experience o il bando Citta Attiva.)

“Ci pare pertanto del tutto incomprensibile – ha così affermato Claudio Franchini Direttore Ascom Parma  – che  da una parte si promuova il rilancio del centro storico e dall’altra si voti a favore della realizzazione di un’area commerciale fortemente concorrenziale che non farà altro che peggiorare l’attuale situazione contribuendo alla desertificazione del centro storico e rendendo dunque di fatto inutili le azioni intraprese per il  suo rilancio.  Tali scelte  vanno inoltre in contraddizione con le  direttive imposte dalla Regione Emilia Romagna  che da ormai da circa 3 anni richiedono ai Comuni di perseguire una strategia di consumo suolo zero”.

“Non solo, quanto sopra –  ha fatto seguito Antonio Vinci Direttore Confesercenti Parma – risulta a nostro avviso incoerente anche con le attuali dinamiche di mercato che vedono, sia a livello provinciale che nazionale, un sostanziale blocco degli investimenti in aree commerciali di medio grandi dimensioni: citiamo ad esempio il comune di Parma nel quale negli ultimi 5 anni non sono state aperte aree commerciali superiori ai 2500mq.”

Le Associazioni di categoria, unite, rilanciano dunque un messaggio importante: “Chiediamo con forza al Sindaco di Fidenza – hanno concluso i Presidenti Calza e Antolini –  di abbandonare l’ormai obsoleta politica di incremento degli insediamenti commerciali periferici e di concentrare invece fondi regionali e nazionali in una politica per il rilancio e la rigenerazione urbana degli assi commerciali già esistenti. Questo per mantenere un centro vivo, con negozi aperti, naturale presidio di sicurezza, a  garanzia di vivibilità e attrattività per visitatori e turisti. Se non si lavorerà in questa direzione inevitabilmente diminuiranno qualità della vita e sicurezza con  costi più alti per il controllo da parte dell’Amministrazione comunale.”