Crisi energetica: le Associazioni chiedono interventi immediati e concreti

La situazione è seria: occorrono azioni importanti e immediate per evitare che gli spropositati aumenti delle bollette di luce e gas possano fare ancora più danni di quelli già causati dalla pandemia in questi anni. Queste in sintesi le ragioni che hanno spinto le Associazioni di Categoria Ascom e Confesercenti a indire la conferenza stampa di oggi in risposta al grido di allarme lanciato da numerosi imprenditori che si sono visti recapitare bollette con importi anche 4 volte superiori alla media dei costi sostenuti negli ultimi anni.
Una situazione preoccupante quindi, dimostrata anche dalle recenti proteste pacifiche messe in atto a più livelli su tutto il territorio nazionale, la cui gravità obbliga le Associazioni a richiedere interventi su più fronti.

Ed è proprio in questo senso che nei giorni scorsi si è svolto uno specifico Tavolo di coordinamento, indetto dalla Provincia, con i Comuni del territorio e le Organizzazioni di categoria, sia datoriali che dei lavoratori, durante il quale si è ritenuto necessario coinvolgere anche le multiutility dell’energia, peraltro partecipate dalle Amministrazioni Comunali stesse, affinché mettano in campo interventi straordinari a sostegno di imprenditori, lavoratori e famiglie a partire da:

Blocco di qualsiasi interruzione delle forniture di energia (luce, gas, ecc…) alle aziende per possibili ritardi nel pagamento delle bollette;

Blocco delle modifiche unilaterali alle condizioni dei contratti in essere e mantenimento delle stesse anche per i prossimi mesi;

Istituzione di un sistema di rateizzazione a medio lungo termine delle bollette soggette ad aumento con l’obiettivo da una parte di consentire alle aziende il relativo adempimento e, dall’altra, al Governo e alle Istituzioni coinvolte di poter nel frattempo mettere in atto forme di contribuzione o di defiscalizzazione a favore delle imprese

Le richieste di cui sopra, formalizzate in una lettera inviata proprio oggi alle società fornitrici di energia, si aggiungono a quelle già avanzate nei giorni scorsi sia a livello locale che nazionale.
“Serve a questo punto un intervento immediato del Governo – commentano Vittorio Dall’Aglio Presidente Ascom Parma e Francesca Chittolini Presidente Confesercenti Parma – che definisca a livello europeo un tetto al prezzo del gas e la revisione delle regole e dei meccanismi dei prezzi dell’elettricità. In particolare, chiediamo l’aumento dei crediti d’imposta dal 15% al 50% (nel caso di aumenti del costo dell’energia superiori al 100%) per arrivare a un vero sconto in bolletta che non preveda anticipazioni finanziarie alle nostre imprese. Chiediamo che tale misura possa essere più inclusiva rendendola accessibile anche ai soggetti esercenti attività di impresa, arti o professioni con potenza installata inferiore a 16,5 KW. Infine, incremento fino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia per le PMI anche per i finanziamenti richiesti dalle imprese per far fronte alle esigenze di liquidità determinate dall’aumento del prezzo dell’energia elettrica. Viceversa le imprese nei prossimi mesi rischiano di perdere tutti i vantaggi economici scaturiti dalla ripresa post-pandemia. Senza aiuti il rischio vero è che molte attività debbano chiudere per sempre con conseguente “effetto domino” dal punto di vista non solo economico ma anche sociale”.

Appendice tecnica a cura di Cristina Mazza, vice direttore Ascom Parma e Antonio Vinci Direttore Confesercenti Parma

Secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia, l’analisi trimestrale realizzata in collaborazione con Nomisma Energia, nel 2022 le imprese del terziario spenderanno in energia 24 miliardi di euro, più del doppio rispetto all’anno precedente. D’altra parte il confronto possibile già da oggi indica che tra luglio 2021 e luglio 2022 gli aumenti della spesa annuale sono arrivati a toccare punte del 122% per l’elettricità e del 154% per il gas e, nel dettaglio, gli alberghi hanno speso in media 55mila euro in più per l’energia elettrica, seguiti dai negozi di generi alimentari (+18mila), dai ristoranti (+8mila), dai bar e dai negozi non alimentari (+4mila per entrambi.)  Stesso discorso per il gas, con settore alberghiero a +15mila euro e ristoranti a +6mila, mentre per bar e negozi il rincaro annuale si situa tra il 120% e il 130%.
Anche a Parma la situazione in numeri è allarmante e colpisce tutti i settori del terziario, basti citare, a titolo di esempio, i dati riportati nella tabella che mettono a confronto le bollette di luglio 2021 con quelle del 2022 di alcune imprese dei vari settori.

 

LUG 21

LUG 22

VARIAZIONE%

Gelateria (luce)

852 €

3.658 €

+330 %

Ristorante (luce)

4.178 €

22.350 €

+435 %

Ristorante (gas)

538 €

5.042 €

+837 %

Panificio (luce)

3.800 €

9.200 €

+142%

Panificio (gas)

1.200 €

2.800 €

+133%

Dati Centro Studi Ascom Parma

 

Incidenza % della bolletta energetica annuale su ricavo medio. Alcuni comparti dei servizi

Stime Confesercenti su dati Innova, Unioncamere, Agenzia Entrate

2020/2021

Spesa €

Incid

Ristorante

13.500

4,9%

Bar

6.700

4,0%

Albergo

45.000

10,5%

Esercizio di vicinato

1.900

0,7%

Distributore carburante

22.000

3,9%

 

2022/2023

Spesa €

Incid

Var %

Ristorante

29.700

10,7%

120,0%

Bar

14.740

8,8%

120,0%

Albergo

108.000

25,2%

140,0%

Esercizio di vicinato

3.420

1,3%

80,0%

Distributore carburante

41.800

7,4%

90,0%