Confesercenti Fidenza, Antolini: “Ultimi mesi disastrosi. Serve un cambio di rotta, il tempo sta per scadere”

Claudio Antolini, presidente di Confesercenti Fidenza, dalle pagine della Gazzetta di Parma lancia l’allarme per la situazione che sta vivendo il commercio, in particolare la ristorazione, e invoca “un sostegno economico equo, concreto e immediato, oltre a politiche di supporto di ampio respiro soprattutto in tema di moratorie, finanziamenti alle aziende e costi per la gestione del personale dipendente”.

Ecco le dichiarazioni del presidente Antolini:

Gli ultimi due mesi del 2021 e l’inizio del 2022 sono stati un vero disastro per noi commercianti. Soprattutto il campo della ristorazione sta vivendo di fatto un nuovo lockdown. Ai consumi in drastico calo a causa del perseverare della crisi sanitaria e ai comprensibili timori dei cittadini, si sommano gli aumenti speculativi e vertiginosi delle utenze e il conseguente rincaro dei prezzi dei prodotti primari. Queste dinamiche stanno mettendo in ginocchio un intero settore, già fortemente penalizzato da aperture e chiusure a singhiozzo e aiuti altamente insufficienti.
Nessuno di noi imprenditori pensava che, dopo due anni di emergenza e una campagna vaccinale ampiamente condivisa, ci ritrovassimo nuovamente nel bel mezzo della tempesta perfetta.
E’ giunto il momento di rivedere l’intero impianto delle regole e imparare a convivere con questa pandemia con cui, ormai lo abbiamo capito, saremo costretti a fare i conti per molto tempo. Non possiamo più permetterci di vivacchiare rincorrendo l’impostazione dei colori, i dati sanitari spesso contrastanti e le decisioni politiche non sempre coerenti. Quello di cui le imprese hanno bisogno, in questo momento così difficile, è un sostegno economico equo, concreto e immediato, oltre a politiche di supporto di ampio respiro soprattutto in tema di moratorie, finanziamenti alle aziende e costi per la gestione del personale dipendente.
Il nostro gruppo di imprenditori ha avanzato diverse soluzioni e proposte, purtroppo l’impressione è che non ci sia volontà di ascolto da parte di Istituzioni e Governo.
Come abbiamo sempre fatto, continueremo tutti i giorni a lavorare con senso di responsabilità e passione, ma il tempo per un cambio di rotta deciso sta per scadere.