Le Federazioni dei Gestori contro la complessa normativa di pubblicizzazione dei prezzi dei carburanti

Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio, Federazioni che rappresentano e tutelano i Gestori degli impianti di distribuzione carburanti in Italia, in una lettera inviata venerdì scorso ai Ministri competenti, al Comando Generale della Guardia di Finanza e all’ANCI, lamentano “la complessità e la farraginosità della normativa che disciplina da alcuni anni la materia della pubblicizzazione dei prezzi dei carburanti: tanto che ciò avvenga presso gli impianti stradali, tanto che sia connessa agli obblighi di comunicazione degli stessi (sempre a cura dei Gestori medesimi), all’Osservatorio Prezzi“.
Proprio in relazione a questi adempimenti, i Presidenti delle Federazioni, nella missiva, denunciano “iniziative assunte dalla Guardia di Finanza sul territorio, volte a sanzionare presunti comportamenti illegittimi consistenti in ritardi pregressi nelle comunicazioni obbligatorie sulla piattaforma informatica del Mise, piuttosto che di una non corretta pubblicizzazione dei prezzi medesimi, presente sulla cartellonistica predisposta dai soggetti titolari degli impianti medesimi, presso le singole stazioni di servizio […] le scriventi Federazioni stanno registrando una diffusa azione sul territorio delle Squadre Operative della Guardia Finanza volte ad acquisire, al momento degli accertamenti presso gli impianti di distribuzione carburanti, copia delle comunicazioni pregresse che il singolo Gestore ha trasmesso al Portale succitato, nonostante tali informazioni siano contenute in un fascicolo riservato accessibile solo con la “password” in dotazione della singola impresa.
Una volta accertato un eventuale “ritardo” nelle comunicazioni pregresse superiore agli “otto giorni” (anche avvenute due o tre mesi addietro) la G.d.F. procede ad elevare le sanzioni previste dalla normativa vigente (art. 1, comma 1 lettera c) DM 10 ottobre 2010, Decreto Leg.vo 114/98; Legge 689/81).
È del tutto evidente, quindi, che la “ricerca” operata dalla G.d.F, su pregresse ed ormai inutili, per il consumatore, informazioni al momento dell’accertamento, costituisce, ad avviso delle nostre Federazioni una originale e non corretta interpretazione delle norme contenute nelle disposizioni legislative“.
Nella lettera si sottolinea anche come “ulteriori violazioni sono state contestate relativamente ad una presunta violazione del DM 17 Gennaio 2013, allorquando le Squadre Operative della G.d.F. hanno inteso sanzionare una (presunta) non corretta modalità grafica dei prezzi (terzo decimale meno evidente) nella cartellonistica presente sui piazzali delle stazioni di servizio“.
Le federazioni concludono con la richiesta di un confronto Istituzionale: “In ragione di quanto esposto, le nostre Federazioni sono a richiedere un incontro urgente ai Ministri e alle Dirigenze in indirizzo, al fine di individuare soluzioni ed auspicare autorevoli interventi sulle materie descritte ed al Comando Generale della Guardia di Finanza al fine di chiarire l’ambito entro il quale l’attività sanzionatoria sia rispondente alla ratio della normativa emanata. Da ultimo le scriventi chiedono al Presidente dell’Anci di promuovere un incontro -considerato che i proventi delle sanzioni elevati finiscono nelle casse dei Comuni- nel quale chiarire che l’obiettivo è quello della tutela della garanzia della buonafede del cittadino e non quello di rimpinguare le casse dei Comuni medesimi verso i quali, comunque, le scriventi stanno promuovendo singoli ricorsi“.
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