Ristorazione e accoglienza: la carenza di personale frena la ripresa di un settore strategico per la filiera agro-alimentare

La Presidente di Confesercenti Parma Francesca Chittolini, in una lettera pubblicata oggi dalla Gazzetta di Parma, pone l’attenzione sulla problematica della carenza di personale nel settore della ristorazione e dell’accoglienza.

Egregio Direttore, le scrivo per porre l’attenzione su una problematica che i nostri associati del settore ristorazione e accoglienza, fra i più colpiti dalle necessarie restrizioni per la lotta alla pandemia, si trovano a dover fronteggiare nel loro percorso di ripresa: la carenza di personale. Camerieri, cuochi, addetti alla cucina, personale di sala e addetti del settore hotellerie sono professionalità sempre più difficili da trovare.

Una problematica già presente prima del Covid, ma che è esplosa negli ultimi tempi. Lo spiega bene Massimiliano Carpanese, titolare di Parma Menù e vice presidente di Confesercenti Parma: “Prima della pandemia avevamo 111 dipendenti, il 97 per cento dei quali a tempo indeterminato, oggi ne abbiamo soltanto 72. La nostra azienda ha superato le difficoltà del momento storico e, forte della sua solidità e della sua storia, sta cercando di riprendere il suo percorso di crescita, ma abbiamo un locale ancora chiuso per carenza di personale. Pensavo fosse un problema momentaneo, che si sarebbe risolto con la fine dell’estate; invece la situazione non accenna a cambiare. Non sono un sociologo, ma posso ben capire che il lockdown abbia portato a riscoprire la bellezza delle domeniche in famiglia o delle serate con gli amici, cui deve in parte rinunciare chi lavora nel nostro settore. Il nostro è un lavoro affascinante, dinamico, con tante possibilità di tessere relazioni e sviluppare la propria professionalità, ma ci vuole tanta passione. E’ vero che i nostri orari di lavoro sono particolari, ma se una volta erano tipici solo nel nostro settore, ora tanti impieghi prevedono turni festivi o serali. Mi risulta molto difficile capire le motivazioni di questa carenza e non credo sia una questione di soldi o di reddito di cittadinanza”.

Cristina Parizzi, proprietaria del Parizzi Suites & Studio e Presidente di Assohotel Confesercenti Parma, sottolinea come “la mancanza di certezze che il periodo di chiusura ha generato nei nostri collaboratori, tra cassa integrazione e riaperture a singhiozzo, ha convinto molti ad abbandonare il settore in favore di altri, alla ricerca di uno stipendio fisso e garanzie per il prossimo futuro. Per noi imprenditori di questo settore non c’è certezza a breve termine: quando apriamo il locale non sappiamo se avremo due coperti a pranzo oppure trenta. Ma dobbiamo essere pronti con il nostro personale per offrire sempre un servizio adeguato. I nostri dipendenti lavorano ad orario spezzato, con pausa ampia, nei festivi e la sera. Vorremmo poter riconoscere loro un trattamento economico migliore rispetto ai contratti di legge perché lo meritano, ma non siamo in grado di far fronte a questo ulteriore sforzo, specialmente in questo periodo”.

Come emerge dalle testimonianze dei nostri associati, servono subito interventi tempestivi e concreti sotto il profilo economico, ma serve anche una visione a lungo termine. Il settore ha sofferto e deve essere sostenuto, almeno in questo momento di impegno per il rilancio. Accanto ad una defiscalizzazione e al taglio del cuneo fiscale, che riduca la forbice tra il costo del lavoro per l’impresa e lo stipendio percepito dal collaboratore, serve rispondere alle esigenze di un settore che per la sua stessa natura ha bisogno di risposte snelle e veloci, di una regolamentazione specifica e di massima flessibilità, oltre ad una semplificazione burocratica drastica in termini di costi, adempimenti e procedure.

Nel contesto attuale non ci sono le condizioni favorevoli per generare crescita. Ricordiamo che in gioco c’è il futuro di un fattore trainante per tutta la filiera dell’Agro-alimentare italiano: vanno favorite le condizioni per la crescita delle piccole e medie imprese, che sono da sempre l’ossatura forte del nostro Paese. Serve un piano strategico di settore che garantisca opportunità di investimento e prospettive di crescita e consolidamento.

Confesercenti Parma chiede inoltre l’istituzione di un tavolo tecnico provinciale, per sviluppare azioni che favoriscano l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, oltre ad individuare percorsi professionali dedicati alla specializzazione dei profili necessari alle nostre aziende.

Francesca Chittolini – Presidente Confesercenti Parma