Fiepet Parma, Delle Donne: “Rimodulazione dei finaziamenti e abolizione del green pass per i piccoli locali”

La Fipet di Parma, la federazione di Confesercenti che tutela gli esercenti pubblici e turistici, nell’ultima riunione congressuale ha sintetizzato in un odg due problematiche da condividere con l’Associazone regionale e nazionale per sollecitare un intervento del Governo; due elementi imprescindibili senza i quali è impossibile pensare a una ripartenza e una sicura convivenza col Virus Covid-19.
Il primo aspetto riguarda l’esposizione finanziaria, sia aziendale che personale, degli esercenti: “Le imprese del nostro settore sono quasi tutte unipersonali o familiari – spiega Massimo Delle Donne, presidente di Fiepet Parma -, gli esercenti non hanno quindi altri redditi. Se per i dipendenti è intervenuta la cassa integrazione, se pur in misura esigua, per i titolari i pochi aiuti ricevuti spesso non sono stati sufficienti a coprire le spese dell’attività, di conseguenza oltre che deteriorarsi la situazione finanziaria dell’azienda non può che essere aumentato l’indebitamento personale. I fatturati su cui si basavano gli investimenti aziendali sono evidentemente saltati e, nonostante la ripartenza, le abitudini delle persone sono cambiate; non è pensabile tornare alla situazione pre-pandemia prima di 2-3 anni. L’entità degli impegni finanziari presi dalle microimprese risulta ora insostenibile rispetto alle aspettative di incassi a breve e medio termine. Serve un consolidamento del debito e una rimodulazione delle rate e delle tempistiche che ci dia la possibilità di onorarle e il tempo di ripartire veramente. Rivolgiamo questa richiesta al Governo, ma anche alle banche che crediamo abbiano tutto l’interesse a sostenere la nostra posizione. Abbiamo scritto una lettera – conclude Delle Donne – agli Istituti di Credito operanti sul territorio provinciale cui chiediamo uno sforzo straordinario in tal senso, finalizzato a consolidare l’attuale indebitamento delle PMI e delle rispettive famiglie tramite finanziamenti aziendali a lungo-lunghissimo termine, ove possibile con le necessarie garanzie dei confidi e controgaranzie statali, e con adeguati periodi di preammortamento che agevolino la lenta uscita dal periodo di crisi economica”.
Altro importante problema evidenziato dall’Odg della Fiepet riguarda l’applicazione del green pass e le responsabilità del controllo dello stesso in capo agli esercenti, con le pesanti sanzioni economiche previste per gestori e clienti. Confesercenti è l’unica associazione a livello nazionale che sta chiedendo con forza al Governo di sollevare titolari e gestori dei locali da questa spada di damocle che grava su di loro.
“Stiamo applicando, e continueremo ad applicare, con scrupolo e attenzione, tutti i protocolli previsti per i nostri locali – continua il presidente Delle Donne -. Lo dimostra la gestione dei nostri spazi durante le partite degli europei, che è stata decisamente rigorosa a differenza di quello che è successo nelle aree pubbliche. Ma la gestione degli ingressi con il green pass presenta problematiche di non poco conto: riteniamo che la sua applicazione sarebbe opportuna per uffici pubblici, trasporti, scuole e in tutti quei settori che per natura causano assembramenti e/o non sono in grado di fornire distanziamenti e sui quali non è stato stabilito nessun protocollo di sicurezza, ma non per i pubblici esercizi come bar, gelaterie e ristoranti. Al di là dei problemi oraginizzativi e dell’impossibilità di avere un operatore dedicato soltanto ai controlli, i gestori di questi locali non hanno le competenze necessarie e non possono accollarsi questa responsabilità, senza citare il rischio di sanzioni pecuniare e amministrative (multe salate e chiusura temporanea del locale, ndr). Pertanto sollecitiamo Confesercenti Nazionale a continuare a trattare con le Istituzioni a tutti i livelli e siamo certi che anche Fiepet regionale e nazionale condivideranno la battaglia”.
Lo conferma Massimo Zucchini, Presidente regionale Fiepet: “Il settore degli esercizi pubblici e del turismo è probabilmente quello che in assoluto si è più caricato di debiti in seguito alla pandemia e con l’approssimarsi delle scadenze fiscali molte imprese si troveranno in forte difficoltà. Concordiamo sull’esigenza di una rimodulazione dei finanziamenti e ci faremo sentire in tutte le sedi necessarie per questo. Aggiungo che se vogliamo veramente agganciare la ripartenza serviranno anche interventi profondi in tema di burocrazia, tassazione del lavoro e fiscalità generale”.