L’Emilia Romagna torna in arancione: riaprono i negozi, rialzano le serrande anche parrucchieri ed estetisti

L’Emilia Romagna torna in arancione a partire da lunedì 12 aprile. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato la firma della relativa ordinanza dopo l’analisi dei dati sull’andamento dei contagi da parte della “Cabina di Regia”.
Il passaggio di colore ha effetto soprattutto per i negozi chiusi in zona rossa che possono alzare di nuovo la saracinesca. I centri commerciali saranno chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Ma resteranno aperti farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabaccherie edicole e librerie, oltre ai punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, e a lavanderie e tintorie. Riaprono anche parrucchieri ed estetisti.
Rivediamo le principali norme valide per la zona arancione.
Gli spostamenti
È consentito spostarsi all’interno del proprio Comune, tra le 5 e le 22. Non ci si può spostare da un comune all’altro, né da diverse regioni, salvo esigenze di lavoro, studio, salute o necessità. In tali casi, serve sempre l’autodichiarazione.
Rimane in vigore il coprifuoco dalle 22 alle 5, ma il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza è sempre consentito. Ci si può muovere per motivi di emergenza o per esigenze lavorative, di necessità o di salute.
Nei comuni con popolazione non superiore a 5mila abitanti, ci si può spostare per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini. Sono in ogni caso esclusi gli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Si può uscire dal proprio Comune per esigenze specifiche, quali fare la spesa (laddove il proprio Comune non disponga di punti vendita o nel caso in cui un Comune contiguo al proprio presenti punti vendita con maggiore disponibilità, anche in termini di convenienza economica) o per acquistare beni diversi da quelli alimentari.
Visite ad amici e parenti
All’interno del proprio Comune, ci si può spostare verso una sola abitazione privata abitata. È possibile farlo una volta al giorno, tra le 5 e le 22. Oltre alle persone già conviventi, è possibile ospitare al massimo altre due persone, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.
Seconde case
Si può fare “rientro” alla propria residenza, domicilio o abitazione, senza prevedere più alcuna limitazione rispetto alle cosiddette “seconde case”. Proprio perché si tratta di una possibilità limitata al “rientro”, è possibile raggiungere le seconde case, anche in un’altra Regione o Provincia autonoma (e anche da o verso le zone “arancione” o “rossa”), solo a coloro che possano comprovare di avere avuto titolo (come, per esempio, la data di un atto stipulato dal notaio, o la data di registrazione di una scrittura privata) per recarsi nello stesso immobile prima dell’entrata in vigore del Decreto-legge 14 gennaio 2021. La casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare convivente.
Bar e ristoranti chiusi: solo asporto
Tutti i ristoranti ma anche bar, pasticcerie e gelaterie, restano chiusi. Possono aprire esclusivamente per la vendita da asporto, consentita dalle 5 alle 22, e per la consegna a domicilio, per cui non ci sono limiti di orario. La vendita da asporto per bar senza cucina e simili (codice Ateco 56.3) è consentita solo fino alle 18. È vietato sostare all’interno dei locali, se non per il tempo necessario all’acquisto dei prodotti per l’asporto.
È in vigore il divieto di asporto dopo le ore 18 per gli esercizi di commercio al dettaglio di bevande, da non consumarsi sul posto.
Negozi e centri commerciali
I negozi sono aperti regolarmente, anche quelli “non essenziali” chiusi in zona rossa: abbigliamento, profumerie, igiene della persona, farmacie, librerie, supermercati, negozi di elettronica e molti altri. Restano in funzione secondo le ordinarie regole di prevenzione.
I centri commerciali sono chiusi nel weekend, eccetto i supermercati e le farmacie al loro interno.
Parrucchieri ed estetisti
Il ritorno in arancione consente di riprendere l’attività ad estetisti e parrucchieri.
Attività sportiva
Riaperture alcuni centri per la pratica di sport individuali come il tennis, il golf o il padel. Si può andare in centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base. Vietato comunque l’uso degli spogliatoi.
Palestre e Piscine restano chiuse
Chiusi palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali, che però possono erogare le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza e le attività riabilitative o terapeutiche.
Cinema e Teatri restano chiusi.