Confcommercio e Confesercenti su progetto di legge semplificazione del commercio. Restano criticità

Confcommercio e Confesercenti dell’Emilia Romagna si trovano concordi nel sottolineare l’importanza del Progetto di legge sulla semplificazione del commercio che sarà discusso la prossima settimana dall’Assemblea Legislativa regionale, evidenziando tuttavia alcuni elementi di criticità all’interno del testo in esame, su cui occorrerà prestare attenzione anche in futuro.

Alcuni aggiustamenti si sono resi necessari per adeguare le normative in esame a modifiche introdotte negli anni da legislazioni nazionali ed europee o da prassi amministrative consolidate. – dichiarano le due Associazioni – Altre modifiche proposte rischiano invece di ingenerare confusione nella fase applicativa”.

 

Particolare attenzione va riservata ai temi dell’hobbismo: “abbiamo preso atto dello stralcio di alcuni emendamenti riguardanti le modifiche alla normativa sugli hobbisti, con l’obiettivo di avviare contestualmente un confronto organico sulla materia” – commentano le Associazioni – “Oggi la normativa regionale sull’hobbismo è purtroppo ancora ampiamente inapplicata: occorre incrementare i controlli da parte delle Amministrazioni locali e dagli organi preposti, per ottenere una reale applicazione della legge sul territorio, evitando che le modifiche normative introdotte possano consentire la diffusione di fenomeni di abusivismo nel settore”.

Nella fase successiva all’approvazione del Progetto di legge, Confcommercio e Confesercenti dell’Emilia Romagna “rinnovano la disponibilità ad un confronto con la Regione sui temi dell’hobbismo, a partire dal ritiro immediato della Delibera regionale in materia di riuso emanata nella scorsa legislatura”, “una legge – aggiungono le due Associazioni – che pone l’Emilia-Romagna in una posizione di eccellenza nel panorama nazionale e che va salvaguardata nel suo impianto originario”.

Un’ulteriore problematicità riguarda le modifiche alla normativa per la vendita esclusiva delle merci ingombranti che consentono, per questi esercizi, di abbassare gli standard urbanistici previsti, in particolare sulla dotazione di parcheggi. “Si tratta di una norma giusta di per sé – concordano le due Associazioni – ma è opportuno chiarire che la normativa non deve essere aggirata e che, nel caso di cambiamento della merceologia dei prodotti venduti, si devono tornare ad applicare gli standard relativi”.